Il sangue scorre lungo il mento del Presidente Trump mentre un pugno colpisce la sua guancia sinistra. Due missili dorati, ciascuno decorato con la bandiera iraniana, sparano sul fondo dell’illustrazione. “Questo è un messaggio dalla Repubblica islamica dell’Iran”, si legge in inglese. L’immagine di un Trump insanguinata e accompagnata da dichiarazioni pro-iraniane è apparsa sulla home page di un sito web del governo degli Stati Uniti, quello della Federal Depository Library Program (FDLP). Quanto accaduto è dovuto al fatto che la scorsa settimana a Baghdad un drone americano ha ucciso una delle principali figure militari iraniane, il maggiore generale Qasem Soleimani.
Non è la prima volta che accade. Le nazioni più evolute risultano fortemente dipendenti dalle infrastrutture di information e communication technology, per cui i conflitti futuri si baseranno sulla nuova frontiera della cyber warfare, una guerra che può essere condotta con attività difensive (cyber-security) e offensive (cyber-attack), mediante l’uso combinato e distribuito di tecnologie informatiche, elettroniche e infrastrutture di telecomunicazione.
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